La folla trovò due cose difficili da accettare: a) come può dire Gesù che è sceso dal cielo se sappiamo che è figlio di Giuseppe? b) come può Gesù darci la sua carne da mangiare? Non si chiesero: “come” ha fatto a moltiplicare i pani e i pesci? La gente credeva di sapere tutto su Gesù, sapendo che era figlio di Giuseppe, mentre non lo era. Gesù si affrettò a chiarirlo: Lui era figlio di Dio che lo aveva mandato nel mondo. Nei milioni di anni della storia del mondo, mai nessuno vide Dio, se non Lui solo, che fu mandato a istruire gli uomini, poiché sta scritto: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Il Padre mandò il Figlio a istruire l’uomo circa l’unione di Dio con l’uomo e col mondo, da realizzare attraverso il dono dell’Eucaristia: vocazione del cosmo a partecipare alla natura divina. Attraverso l’Eucaristia gli elementi come il pane e il vino diventano realtà umana, e la realtà umana viene assimilata da Dio. Bisogna fare chiarezza: Gesù è anzitutto figlio di Dio, ed è vivo dall’eternità. Per mezzo di lui esiste tutto ciò che esiste. Questo figlio di Dio, di natura spirituale, duemila anni fa scese nel grembo di Maria, che
lo generò come uomo. Pertanto a Betlemme, duemila anni fa nacque un bambino di nome Gesù, che era sia figlio di Dio che figlio di Maria; era sia Dio che uomo. Come uomo nacque sotto la forma di un bambino, divenne adulto nella casa di Nazaret facendo l’operaio falegname, e si comportava come tutti gli altri uomini santi. Come Uomo-Dio, all’età di 30 anni lasciò la bottega di Nazaret e cominciò a percorrere tutta la Palestina, predicando e operando miracoli. Come Uomo-Dio affascinava con la sua parola piena di sapienza e di amore, ma soprattutto operava miracoli: il primo fu quello di cambiare molti litri di acqua in ottimo vino, e l’ultimo, che fu la moltiplicazione del pane e dei pesci. Ma a lui obbedivano anche i venti e i mari, gli spiriti maligni, e persino la morte, poiché risuscitò Lazzaro, morto da 4 giorni. Solo partendo da queste conoscenze possiamo capire Gesù quando – nel brano evangelico di oggi – dice di essere disceso dal cielo, di aver visto il volto di Dio Padre, di essere stato mandato dal Padre sulla terra per attirare a sé tutti gli uomini, e persino che può darci da mangiare la sua stessa carne e da bere il suo stesso sangue. Quando Gesù disse quest’ultima cosa, alcuni si chiesero “come” poteva fare ciò? La risposta era: Come ho fatto gli altri miracoli, così farò anche questo! Forse la folla pensava che Gesù si sarebbe amputato un dito e l’avrebbe dato da mangiare. Ma si sbagliava, poiché non si trattava di tagliuzzare il proprio corpo. Forse se Gesù avesse spiegato subito che avrebbe istituito l’eucaristia, la gente avrebbe capito e accettato. Cioè, se Gesù avesse spiegato che nell’ultima cena avrebbe preso il pane, lo avrebbe benedetto, spezzato e dato da mangiare dopo aver cambiato quel pane nel suo corpo, coì come cambiò l’acqua in vino e così come moltiplicò i pani e i pesci, la gente avrebbe capito e accettato. Ma siccome non lo spiegò, alcuni si allontanarono da lui, eccetto gli apostoli, che non attesero la spiegazione e credettero alle “parole di vita eterna” uscite dalla bocca di Gesù, “il santo di Dio”. Ciò che fece inciampare alcuni furono le troppe domande che cominciavano con il “come”: “come può costui”?…. Ma il “come” realizzare le cose spetta a Dio! E’ importante mangiare l’eucaristia? Essa dà la vita agli uomini. Come il pane permette all’uomo di sopravvivere alcune ore, l’eucaristia dà la vita eterna. L’Eucaristia fa la Chiesa. Perciò Gesù fu disposto a perdere anche gli apostoli, qualora non avessero accettato di mangiare il suo corpo e di bere il suo sangue. L’Eucaristia ci rende una sola carne col Figlio di Dio. Essa è cibo e bevanda, e chi la mangia e la beve resta in Gesù e Gesù resta in lui. L’Eucaristia dona la vita eterna, e chi non se ne nutre non ha la vita. Certamente la vita ci viene dal battesimo, ma se non è alimentata dalla preghiera e dall’Eucaristia, quella vita si esaurisce. Possiamo concludere dicendo che, senza l’eucaristia, sarebbe stata inutile tutta l’opera redentiva – incarnazione, passione, morte e risurrezione di Gesù – se è vero che è l’eucaristia che dà la vita eterna. Alla domanda: se uno muore col battesimo ma senza aver consumato l’eucaristia, non ha la vita eterna?, si risponde che il battesimo e tutti gli altri sacramenti si ricevono in ordine all’eucaristia, la quale – pertanto – è già presente e “desiderata” in ogni sacramento. Possiamo anche concludere riflettendo come l’uomo possiede un doppio motore: uno gli dà la vita terrena, la quale si alimenta di pane di grano e di altri commestibili creati da Dio, che però hanno il loro effetto per un certo tempo, e poi l’uomo muore, così come avvenne ai Padri che mangiarono la manna e morirono nel deserto. L’altro motore dona una vita divina, già sulla terra migliora la vita “umana”, donando gioia e pace, ed esplode nel momento della morte, quando l’uomo si ritrova in un’altra dimensione, e si accorge di vivere una vita diversa da quella terrena. Questo secondo motore comincia a funzionare col battesimo, e soprattutto con l’eucaristia. Ed è in questo senso che Gesù ripete più volte che che crede in Lui e mangia il suo corpo non muore in eterno.