Sant’Anselmo diceva che Dio è colui del quale non si può pensare il maggiore: egli è tutto e ha tutto da sempre e per tutta l’eternità. Questo è vero senza alcun dubbio. Tuttavia una cosa non l’ebbe fino a duemila anni fa: una madre. Quando creò Eva e le altre madri, ebbe quasi gelosia delle carezze che esse amministravano ai loro figli, e le volle anche Lui. Lui che è l’onnipotente ebbe anche un privilegio che nessuno al mondo ha: quello di farsi la madre secondo i suoi gusti: bella, santa, immacolata, e le diede anche il nome: Maria, e in lei si incarnò. Maria, dunque, è la Madre di Dio. La formula “Madre di Dio” è esatta, perché Gesù è Dio, ed era particolarmente adatta nel tempo in cui fu formulata, quando molti negavano in vari modi che Gesù era Dio. Ma poiché noi, dicendo “Dio”, intendiamo la Trinità, la formula potrebbe creare l’equivoco che Maria è Madre anche di Dio Padre e dello Spirito Santo. Perciò la formula elisabettiana “Madre del Signore” specifica meglio che Maria è Madre solo del Figlio, di cui diciamo “tu solo il Signore, Gesù Cristo”. Questa formula non esclude che, col Figlio sta sempre anche il Padre e lo Spirito Santo, come nell’eucaristia: essa è carne del Figlio, ma col Figlio c’è anche il Padre e lo Spirito Santo. La Chiesa cattolica insegna che ci sono alcune verità che chi vuole dirsi cristiano deve accettare senza discutere. Tali verità sono i dogmi. La parola dogma viene dal verbo geco dokèin, che vuol dire appunto credere, ritenere. I dogmi sono verità di fede rivelata e definita come verità da credere da un Concilio ecumenico o dal Papa. I dogmi mariani sono 4: Madre di Dio, Verginità perpetua, Immacolata, Assunta. Che Maria sia la Madre di Dio è appunto un dogma, cioè una verità di fede definita al Concilio di Efeso nell’anno 431: Theotòkos anziché Christotòkos. Nel brano evangelico letto, Maria non viene chiamata nè Madre di Dio né Madre del Signore, ma vi si afferma che il Bambino fu trovato dai pastori insieme con Maria e Giuseppe. L’espressione Madre di Dio ci induce a due atti di fede: a) L’atto di fede riguarda anzitutto Gesù: se non fosse Dio, la Madonna non sarebbe Madre di Dio. Ma Gesù è Dio e Signore, come risulta molte volte dal Vangelo di Giovanni, in cui Gesù dichiara di essere il Figlio unigenito di Dio, di esistere da prima della fondazione del mondo, di avere e donare la vita eterna ecc. b) riguarda la Trinità: dicendo Madre di Dio la Chiesa intende dire che il Verbo è una sola cosa col Padre e con lo Spirito Santo. L’espressione Madre di Dio non è sbagliata, ma è più esatto dire Madre del Signore come disse Elisabetta; così non è sbagliato dire che Manzoni è italiano, ma è più esatto dire che è lombardo. Che Maria sia chiamata Madre non significa che Lei abbia dato la vita a Dio, ma che ha generato Dio fattosi carne in Lei. San Paolo dice che in Gesù abita corporalmente la pienezza della divinità, e che come tale nacque da una donna. Ora, una donna, quando genera, non genera un corpo ma una persona, cioè un sinolo di anima e di corpo. Maria generò la persona di Gesù, che era Uomo-Dio. Qualcuno recita l’Ave Maria dicendo: e benedetto il frutto NEL tuo seno; sant’Ambrogio fa notare che non è esatto; più esatto è dire frutto DEL tuo seno, perché Maria diede la carne al Verbo di Dio. Oggi possiamo allargare il significato della maternità di Maria a tutta l’umanità redenta, nel senso che Maria non è solo madre di Gesù, che è solo il capo del corpo mistico, ma è madre di tutte le membra. Gesù stesso affermò: “chi mi ama è mia madre, mio fratello, mia sorella”. Dio non ritenne giusto che Maria, piena di grazia, fosse madre solo di lui, e la rese anche madre nostra. Meditiamo con Maria tutte queste cose, e comprenderemo come Dio – facendosi uomo nel grembo di Maria – ha elevato Lei e noi a una altezza vertiginosa. Che cosa significò per Maria diventare la Madre di Dio? Significò un mondo di cose che non è possibile elencarle. Proviamo a immaginare che cosa non ha donato a lei Dio divenuto suo figlio! La riempì di grazie, la rese immacolata, vergine nell’anima e nel corpo… Ma oltre i doni di grazia, l’essere Madre di Dio comportò delle conseguenze implicate nel fatto stesso di essere madre: Gesù è Re, la madre è Regina; Gesù è fratello e padre degli uomini, Maria è sorella e madre degli uomini, Gesù è il tesoro di tutte le grazie, Maria nel è la dispensatrice; ecc. Insieme con le cose belle, molte cose meno belle comportò l’essere Madre di Gesù, sintetizzate nelle parole del vecchio Simeone: “Anche a te una spada trafiggerà l’anima”. Gesù è il Redentore tramite la passione e morte, Maria è la corredentrice perché collaborò col Redentore nel redimere l’umanità. Se l’essere Madre di Dio conferisce a Maria gloria e gioia infinita, a noi conferisce la certezza che essa – una di noi – è divenuta l’”Onnipotente per grazia” a nostro vantaggio! Diciamo a Maria “Madre mia”, perché Ella ricorda quando glielo diceva Gesù.
P. Fiorenzo Mastroianni