DAL VANGELO SECONDO LUCA, 3, 1-6

1 Nell’anno quindicesimo dell’impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetrarca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetrarca dell’Iturea e della Traconìtide, e Lisània tetrarca dell’Abilene, 2sotto i sommi sacerdoti Anna e Caifa, la parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto. 3Egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, 4com’è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaia (40,3):

Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i
 suoi sentieri!
5 Ogni burrone sarà riempito,
ogni monte e ogni colle sarà abbassato
;
le vie tortuose diverranno diritte
e quelle impervie, spianate.
6 Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!

Riflessione

Il Vangelo di Luca ci offre tutte le indicazioni storiche per collocare Giovanni, cugino di Gesù, che aveva allora circa 30 anni e viveva da eremita nel deserto. La presenza di Gesù gli fece sentire profondamente la volontà di Dio, un comando forte: “Basta vivere isolato, è ora di uscire dal rifugio, di percorrere la regione del fiume Giordano e invitare i suoi connazionali, uomini e donne, a pentirsi dei propri peccati e a prepararsi a ricevere il perdono definitivo, quello portato da Gesù”. In questo modo ne avrebbe anticipato la venuta e la missione.

Giovanni realizza la profezia del profeta Isaia (vissuto c.ca 700 anni prima): per salvarsi occorre predisporre una via diritta per facilitare il cammino di Gesù che sta arrivando: tutti i pregiudizi, tutte le resistenze a Dio, tutti i dubbi, tutte le presunzioni vanno eliminate. Per avere Gesù nel cuore dobbiamo prima “svuotarlo”, “fargli spazio”, allontanando tutte quelle voci che vorrebbero opporsi a lui, rifiutarlo, deriderlo.

La cosa importante da essere considerata con attenzione è che solo con Gesù potremo sentirci liberi dal male, purificati, ritornare innocenti. Ognuno di noi, con i suoi peccati, è gradito ospite del Divino Maestro, se si lascia affascinare dalla bellezza e dalla gioia di non avere più pesi sulla coscienza.

È meravigliosa quella voce che sale dal profondo e ci suggerisce: “Ora stai bene, la vita sporca è finalmente pulita!”. Una vita viziosa avvelena l’anima; una vita onesta, purificata dal peccato, ci fa sorridere di gioia: ”Sono libero, posso illuminare gli altri e guardarli con i miei occhi resi nuovi!

Sì, perché gli occhi sono lo specchio dell’anima: uno sguardo che sfiora le pupille ti fa capire subito se stai di fronte a una vergine, a una timida innocenza, o a una vita consumata nel male, senza scrupoli. Gli occhi di un peccatore lasciano fuoriuscire le sporcizie che covano nel suo cuore, nella sua anima, nella sua mente, nella sua volontà, nel suo comportamento. Gli occhi mi dicono se si desidera il bene o il male, l’aurora o la notte, la lealtà o la falsità.

Brucia i tuoi peccati, toglili una volta per sempre dalla tua coscienza e i tuoi occhi illumineranno tutti quelli che incontrerai sul tuo cammino: sarà una felicità immensa, come guardare il sole in faccia e non essere accecati, ma accarezzati dall’aria fresca del mattino. Sarà l’inizio di una vita totalmente nuova, piena di sorprese che non avresti mai immaginato. Amen.

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