PASQUA DI RISURREZIONE – ANNO B
LETTERA (Marco 16,1-8): “Passato il sabato, Maria di Magdala, Maria madre di Giacomo e Salome comprarono oli aromatici per andare a ungerlo. Di buon mattino, il primo giorno della settimana, vennero al sepolcro al levare del sole. Dicevano tra loro: “Chi ci farà rotolare via la pietra dall’ingresso del sepolcro?” Alzando lo sguardo, osservarono che la pietra era già stata fatta rotolare, benché fosse molto grande. Entrate nel sepolcro, videro un giovane seduto sulla destra, vestito d’una veste bianca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: “Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. E’ risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano posto. Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: “Egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto”. Esse uscirono e fuggirono via dal sepolcro, perché erano piene di spavento e di stupore. E non dissero niente a nessuno, perché erano impaurite”.
ALLEGORIA: ci soffermiamo oggi solo sull’evento della risurrezione di Gesù, evento metastorico che è allegoria di due altri eventi storici e metastorici: l’elevazione a figlio di Dio dell’uomo-Gesù e degli uomini di buona volontà. Quello relativo all’uomo-Gesù è un aspetto poco evidenziato dalla teologia. Attraverso il battesimo ogni uomo viene innestato in Gesù che è vero figlio di Dio; così ogni uomo, nato dalla propria madre, “rinasce” come vero figlio di Dio. Tutto ciò per effetto della passione, morte e risurrezione di Gesù. Ma ciò che avviene per ogni battezzato avvenne anche per l’uomo-Gesù attraverso “la potenza della sua risurrezione”. Certamente Gesù è figlio di Dio dall’eternità, essendo stato generato dal Padre prima della creazione del mondo. Ma come uomo Egli era della stirpe di Davide, e nacque da Maria duemila anni fa. Pur essendo ipostaticamente unito all’unica natura divina, Gesù – in quanto uomo e dotato di intelligenza e volontà – era solo figlio di una donna, come ogni altro uomo. Come scrive nitidamente san Paolo nella Lettera ai Romani, questo Gesù “nato dal seme di Davide secondo la carne [fu] costituito Figlio di Dio con potenza, secondo lo Spirito di santità, in virtù della risurrezione dei morti” (Rm 1,4). Queste parole sarebbero incomprensibili senza l’interpretazione esposta qui sopra, poiché, come già detto, Gesù era ed è Figlio di Dio dall’eternità, e non fu costituito tale tramite la risurrezione, se non in quanto uomo nato da donna. Perciò Gesù pensò sempre alla sua passione, morte e risurrezione come a un battesimo, e non desiderò mai altro che il suo compimento: “Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto” (Lc 12,50). Il battesimo è morte e risurrezione in Cristo; e la risurrezione di Cristo è il suo e nostro battesimo perché costituisce la “rinascita” come figli di Dio.
MORALE: una volta elevato sulla croce, Gesù attirò tutti gli uomini a sé, in modo che tutti gli uomini divennero “unus”, quasi una sola persona con Lui e, in Lui, tutti divennero figli di Dio “veri” e non solo adottivi. La morte di Gesù segnò la “rinascita” degli uomini come da un nuovo Adamo. Solo chi lo vuole si stacca da Lui col peccato!
ANAGOGIA: la risurrezione di Gesù è il “segno” per eccellenza che i suoi insegnamenti erano veri, fra cui l’insegnamento che Lui è l’unigenito Figlio di Dio e che tutti gli uomini sono chiamati alla vita eterna. La vita eterna è il motivo per cui Dio ci ha creati: perché stessimo sempre non solo “con Lui” ma “in Lui”, cioè nella vita trinitaria. Questa è l’ultima e più sublime anagogia – cioè elevazione – dell’uomo!
P. Fiorenzo Mastroianni