III DOMENICA DELI T. O. – ANNO B
LETTERA (Marco 1,14-20): Giovanni Battista fu arrestato da Erode, e Gesù iniziò la sua predicazione dicendo: “Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel vangelo”. Poi chiamò alla sua sequela i due fratelli Simone e Andrea per farli “pescatori di uomini”. Subito dopo chiamò altri due fratelli, anch’essi pescatori, Giacomo e Giovanni, i quali, lasciato il padre Zebedeo nella barca coi garzoni, seguirono Gesù, come Simone e Andrea.
ALLEGORIA: C’è un avverbio ricorrente – euthùs, subito – che è tutta un’allegoria: la prima volta è riferito ai discepoli: Gesù chiamò Simone e Andrea, i quali “subito” lasciarono le reti e seguirono il Signore; la seconda volta è riferito a Gesù, che chiamò “subito” Giacomo e Giovanni i quali lasciarono il padre e i garzoni nella barca, e seguirono Gesù. L’avverbio è allegoria dell’urgenza della predicazione del regno che viene. Poco prima – al verso 12 – euthùs viene riferito allo Spirito che “subito” spinse Gesù nel deserto, dove l’urgenza si placa nell’intimità di Gesù con Dio durante 40 giorni. I primi chiamati lasciano gli arnesi del mestiere e la famiglia, come Gesù che lasciò la bottega di Nazaret, per diventare – come Gesù e con Gesù – pescatori di uomini attraverso le vie della Palestina e di tutta la storia umana. Pescatori significa salvatori. Il fatto che Gesù invita due coppie di fratelli a lasciare la famiglia e il lavoro, significa la necessità di sacrificare e di nobilitare gli affetti umani e familiari. Zebedeo rappresenta la paternità umana, a cui si rinunzia per conquistarsi una paternità superiore nell’unico Padre di tutti, che è quello celeste.
MORALE: con l’arresto del Battista termina la preparazione del regno, e si chiude l’Antico Testamento per iniziare il Nuovo con la predicazione di Gesù. Gesù dà inizio alla vita pubblica cominciando col dire: “Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel vangelo”. Sapendo che ben presto anche Lui sarebbe stato ucciso, Gesù costituì “subito” un collegio di 12 apostoli, che invitò a stare con lui, per inviarli poi a predicare, a operare guarigioni e a scacciare i demoni, come Lui e più di Lui. Oggi il vangelo narra la chiamata di due fratelli, Simone e Andrea e poi di altri due fratelli, Giacomo e Giovanni, che sono i primi credenti nel vangelo e i primi convertiti al cristianesimo nascente. Pietro, Giacomo e Giovanni saranno i più intimi di Gesù durante il triennio di vita pubblica, e saranno le “notabili colonne” (oi dokoùntos stùloi, Gal 2,9) della Chiesa primitiva. Pietro diventerà il fondamento della Chiesa di Cristo. La fede in Cristo trasforma radicalmente gli uomini, staccandoli dalla massa per metterli al timone della storia. La fede in Cristo può trasformare anche noi, a condizione che sia fede vera, capace di staccarci dal nostro mondo per collocarci nel “regno” dei buoni e dei santi, che amano possedere nient’altro che Cristo e Cristo crocifisso.
ANAGOGIA: quattro pescatori lasciano il mare per conquistare i monti, il Tabor. Quattro umili pescatori assurgono ad altezze sublimi, davanti a Dio e davanti agli uomini, che ancora oggi li venerano e onorano come cittadini del cielo. Dio non guarda alle apparenze ma al cuore, abbatte i superbi e innalza gli umili, disdegna i superbi e predilige i piccoli, rendendoli maestri e testimoni della Verità. Nel regno di Dio, instaurato da Gesù, i primi sono considerati ultimi e gli ultimi i primi. L’anagogia, l’elevazione, è la finalità ultima della predicazione e della conversione.
- Fiorenzo Mastroianni, OFM Cappuccino


