LETTERA (Marco 9,38-43.45.47s): Giovanni disse a Gesù: “Maestro, abbiamo visto uno che scacciava i demoni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva”. Ma Gesù disse: “Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi. Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa. Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geenna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via; è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geena, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue”.
ALLEGORIA: Certamente allegorico è il riferimento al taglio della mano e del piede e dell’occhio, che non va preso alla lettera, poiché non servirebbe a nulla, dovendosi piuttosto tagliarsi la testa, dove spunta e germoglia il male. Tagliare significa “smettere di usare” per il male sia le mani che i piedi, gli occhi e qualunque altra parte del corpo. E’ meglio smettere di peccare che andare nel fuoco dell’inferno. Entrare, poi, in cielo senza una mano o senza un piede è solo un modo di dire da parte di Gesù, perché è una eventualità irrealizzabile, in quanto in cielo non entra nulla di imperfetto. Infine, il fuoco della Geenna è allegoria delle pene atroci che torturano le anime morte in disgrazia di Dio. Nella Geenna, dice Gesù, “il loro verme non muore e il fuoco non si estingue”: cioè nell’inferno c’è un “verme” che tortura la mente dei dannati, per aver fatto il male e aver perso Dio Sommo Bene. Il fuoco che “non si estingue” non è certamente il fuoco che conosciamo in terra, ma è il fuoco dell’ira e dell’odio, che pervade satana e i suoi adepti.
MORALE: Il brano evangelico di oggi contiene tre insegnamenti di fondo: 1) “chi non è contro di noi è con noi”: Gesù non è venuto a fondare un partito o una congrega, ma a chiamare ogni uomo ad aderire alla sua Persona. La Chiesa fondata da Gesù non è neppure una società ma una “fraternità” di uomini che si accettano tra loro, in quanto si riconoscono figli di Dio. 2) scandalizzare un innocente è più grave di gettarsi in mare. Avviene purtroppo ogni giorno il dare cattivo esempio, e non ci si fa caso. Anche in confessione, ci accusiamo di aver bestemmiato, ma non di averlo fatto davanti ad altri, magari bambini; 3) non usare il corpo per compiere il male, pena la caduta nell’inferno con l’anima e con il corpo. Gesù parla dei peccati commessi con gli occhi che ci rendono immodesti o ci indicano la strada del delitto; con le mani che ci procurano cose non nostre nei furti; che ci fanno recare danni fisici ad altri; che ci inducono a usar male il nostro corpo; con i piedi con cui percorriamo sentieri sbagliati; ma anche con la bocca, usandola non per dire la verità ma per nasconderla, non per pregare ma per bestemmiare o mentire, ecc. – Tutti questi insegnamenti evangelici si possono riassumere in uno solo: vegliare e pregare per non entrare in tentazione, perché la tentazione induce al peccato, e il peccato alla morte eterna.
ANAGOGIA: anagogia è anche guardare all’al di là, elevandosi al sopra delle cose terrene e rinunziando ai piaceri illeciti della terra per raggiungere quelli celesti ed eterni.
- Fiorenzo Mastroianni, OFM Cappuccino