I SENSI DELLA SCRITTURA NEI VANGELI DOMENICALI
Littera gesta docet: la lettera insegna i fatti.
Quid credas allegoria: l’allegoria cosa credere.
Moralis quid agas: la morale cosa fare.
Quo tendas anagogia: l’anagogia indica la meta.
LETTERA (Lc 1,1-4; 4,14-21): Il brano evangelico di oggi riporta due brani del vangelo di Luca: il primo corrisponde alle prime parole del suo vangelo, con cui garantisce la verità storica della sua ricerca su Gesù; il secondo, mostra Gesù che torna in Galilea, insegna nelle sinagoghe e riceve molte lodi. Nella sinagoga di Nazaret legge Isaia 61,1-2: “Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione, e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi, e predicare un anno di grazia del Signore”. Gesù, dopo aver riposto il rotolo, afferma: “Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi”. Gli occhi di tutti era fissi su Gesù.
ALLEGORIA: qual è la proposta da credere? Essa è molteplice: 1) benché lo “status” sociale di Gesù fosse quello di un povero falegname, figlio del povero Giuseppe di Nazaret, e ambedue fossero normalissimi inquilini di questa cittadina da cui non poteva uscire nulla di buono, la predicazione di Gesù suscitava
ammirazione, elogi, ma anche meraviglia per le “parole di grazia che uscivano dalla sua bocca”. Nella nostra mente e nel nostro cuore comincia a stagliarsi una figura “umile ed alta più che creatura”, che lentamente si rivelerà come unigenito Figlio di Dio. 2) Delle molte profezie dell’Antico Testamento si verificarono solo quelle che provenivano dal vero Dio. Una di esse è quella di Isaia 61,1s, che preannunziò la venuta di un Messia salvatore dell’umanità. 3) I termini della profezia sono allegorici, poiché i “poveri” più poveri sono spesso i ricchi, i “prigionieri” più prigionieri sono gli irretiti dal vizio, i “ciechi” più ciechi sono quelli nello spirito, e gli “oppressi” più oppressi sono gli schiavi di satana. Ma questi termini sono anche realistici, perché Gesù venne a salvare tutto l’uomo, bandendo le povertà materiali, le malattie e le oppressioni sociali e fisiche, come dimostrano i suoi miracoli.
MORALE: cosa dobbiamo fare dopo aver letto o ascoltato Luca? Dobbiamo saper andare ben oltre le apparenze, e ben oltre l’Uomo-Gesù. Egli è certamente un Uomo super-star, dalle qualità psicofisiche non comuni, ma è soprattutto il Figlio di Dio. Possiamo dire che tutti gli uomini di oggi, ed anche dei secoli passati, hanno ritenuto e ritengono Gesù come il più grande uomo della storia, e alcuni persino come “un dio”. Ma non sono molti quelli che credono nella sua divinità, e non tutti lo considerano come la seconda Persona della Trinità, uguale a Dio Padre. Me se Gesù non è Figlio di Dio, non può liberare l’uomo da tutti i mali estirpandone la radice – il peccato – perché solo Dio può “togliere” i peccati.
ANAGOGIA: chi non crede nella divinità di Gesù, Lo uccide nel suo cuore, tende a ucciderlo negli altri e persino Lui stesso in persona, come attesta il seguito del vangelo di Luca. Ma, come affermò Gesù – “questa è la vita eterna, che conoscano te e colui che hai mandato” (Gv 17,3).
P. Fiorenzo Mastroianni

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