PRIMA DOMENICA T.O.
BATTESIMO DEL SIGNORE – – ANNO B
LETTERA (Marco 1,7-11): Giovanni Battista proclamava: “Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo”. Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nazaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. E venne una voce dal cielo: “Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento”.
ALLEGORIA: l’evento descritto contiene varie allegorie: 1) slegare i lacci dei sandali indica l’atto di umiltà di un inferiore rispetto al superiore; b) l’acqua come materia primordiale simboleggia la vita, e in quanto liquida simboleggia la purificazione; c) il fiume Giordano col flusso delle sue acque simboleggia il passaggio dal peccato alla grazia; d) il cielo che si squarcia simboleggia il nuovo rapporto di Dio con gli uomini; d) la forma della colomba assunta dallo Spirito rimanda alla pace fatta tra Dio e gli uomini tramite l’Uomo Nuovo Gesù; e) la voce del Padre simboleggia il dialogo tra l’Amante e l’Amato, fatto di dolci parole e di compiacimento reciproco; f) il battesimo di Gesù rinvia al nostro battesimo.
MORALE: la fede di Natanaele meravigliò Gesù, il quale indicò un altro appoggio alla fede, molto più grande: “Vedrete il cielo aperto e gli angeli salire e scendere sul Figlio dell’uomo” (Gv 1,43-51). Oggi, dal cielo aperto scendono non gli angeli ma la Terza Persona divina. Il brano evangelico odierno ci insegna anzitutto l’umiltà, che caratterizza sia il Battista – il quale si proclama indegno di toccare i sandali di Gesù – sia Gesù che si presenta carico dei peccati dell’umanità, in atteggiamento penitente davanti al Padre. L’umiltà è la base della vita cristiana, che attira il compiacimento di Dio, il quale ci diede per primo l’esempio divenendo uomo. E’ proprio dei grandi umiliarsi, come il Battista, definito da Gesù come la più grande creatura da Adamo fino a lui. Il battesimo accettato da Gesù insegna la necessità della penitenza anche da parte dei santi come lui, e la necessità di accettare il Suo battesimo in Spirito Santo e fuoco. Se per il battesimo inefficace di Giovanni si aprirono i cieli, quanto più si aprono sull’anima battezzata nello Spirito di Gesù? Dal momento del battesimo, l’uomo rinnovato dall’acqua lustrale si inserisce nel vortice trinitario perché viene incorporato al Figlio, avvolto dall’Amore dello Spirito, accettato dal Padre come vero figlio nel Figlio. Gli uomini, rigettati in blocco insieme al vecchio Adamo, divengono il compiacimento di Dio nel Nuovo Adamo-Gesù, che con il battesimo nello Spirito ha dato inizio a una nuova creazione. Il battesimo è la prima delle opere che, insieme con la fede, salvano l’uomo in Cristo; infatti Gesù disse: “Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo”.
ANAGOGIA: ogni anagogia – cioè elevazione – nella vita cristiana comincia con la virtù dell’umiltà, poiché “chi si umilia sarà esaltato, e chi si esalta sarà umiliato”. La superbia di Lucifero lo fece cadere come una folgore dal cielo, come disse Gesù. L’orgoglio dei progenitori li respinse fuori dall’Eden insieme con la loro progenie. “Nessuno è mai salito in cielo – disse Gesù – se non colui che ne è disceso” (Gv 3,13). Sceso umilmente dal cielo, il Verbo incarnato vi risalì per primo, e con Lui l’umanità sottoposta al lavacro battesimale e alla penitenza. Il battesimo di Gesù ci rende membra gli uni degli altri e del Corpo Mistico di Cristo. Con Gesù il soprannurale è divenuto naturale e il naturale soprannaturale.