33 Ascoltate un’altra parabola: C’era un padrone che piantò una vigna e la circondò con una siepe, vi scavò un frantoio, vi costruì una torre, poi l’affidò a dei vignaioli e se ne andò. 34 Quando fu il tempo dei frutti, mandò i suoi servi da quei vignaioli a ritirare il raccolto. 35 Ma quei vignaioli presero i servi e uno lo bastonarono, l’altro lo uccisero, l’altro lo lapidarono. 36 Di nuovo mandò altri servi più numerosi dei primi, ma quelli si comportarono nello stesso modo. 37 Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: Avranno rispetto di mio figlio! 38 Ma quei vignaioli, visto il figlio, dissero tra sé: Costui è l’erede; venite, uccidiamolo, e avremo noi l’eredità. 39 E, presolo, lo cacciarono fuori della vigna e l’uccisero. 40 Quando dunque verrà il padrone della vigna che farà a quei vignaioli?». 41 Gli rispondono: «Farà morire miseramente quei malvagi e darà la vigna ad altri vignaioli che gli consegneranno i frutti a suo tempo». 42 E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture:
La pietra che i costruttori hanno scartata
è diventata testata d’angolo;
dal Signore è stato fatto questo
ed è mirabile agli occhi nostri?
43 Perciò io vi dico: vi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che lo farà fruttificare.
La pietra che i costruttori hanno scartata
è diventata testata d’angolo;
dal Signore è stato fatto questo
ed è mirabile agli occhi nostri?
43 Perciò io vi dico: vi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che lo farà fruttificare.
Già prima di morire, il giovedì santo, Gesù e gli apostoli celebrarono la prima cena della nuova ed eterna alleanza, e fu il nuovo rito, il nuovo culto, basato sulla fede in Gesù, che fu l’istitutore e il finalizzatore della vera fede cristologica e trinitaria. Gesù sancì la nuova ed eterna alleanza nel suo sangue, non più con i suoi uccisori, ma col popolo dei suoi seguaci, che ebbero la fede cristologica di Abramo e dei profeti e pertanto erano il vero popolo eletto. Forse ora è chiaro perché Gesù disse che il regno dei cieli–cioè la fede in Lui–passò dal popolo ebraico, che di fatto non credette e non crede in Lui–a un altro popolo, che però non è un popolo particolare bensì il popolo dei credenti in Lui. Paolo, autentico ebreo. giunse a scrivere che, quando praticava la religione ebraica e perseguitava Cristo, agiva nell’ignoranza e in “apistìa”, fuori della fede, e definì la Legge ebraica una “pedagogia” per condurre il popolo alla fede in Cristo. I Dodici apostoli rinunciarono alla circoncisione ed altre pratiche della Legge, che Gesù stesso aveva stigmatizzate coi suoi famosi: “Avete sentito dire, ma io vi dico”. Quando Gesù risuscitò, il velo del Tempio si squarciò e poco tempo dopo, come aveva predetto Gesù, il Tempio fu distrutto insieme con tutta Gerusalemme, sulla quale Gesù aveva pianto. Quante volte Dio aveva cercato di raccogliere i suoi figli come fa la chioccia coi suoi pulcini, ma essi non vollero, e invocarono sulla testa loro e sulla testa dei loro figli il sangue del Signore. Per quanto riguarda noi, guardiamoci dalle illusioni degli uccisori di Gesù. Ogni uomo pecca perché vive l’illusione di ereditare la felicità senza Dio e contro Dio. Dio ci ha creati, ci ha dato un corpo e, intorno a noi, ha steso un universo immenso, di cui ognuno deve servirsi per ringraziare Dio, servirlo e onorarlo. Noi invece usiamo il nostro corpo e le nostre facoltà e il mondo che ci circonda per i nostri piaceri, prescindendo da Dio e offendendo Dio. E così tutti facciamo l’esperienza di Adamo ed Eva, i quali, dopo aver messo da parte Dio, disobbedirono e si accorsero di essere nudi e poveri. Non c’è gioia nell’uso delle cose del mondo, prescindendo da Dio. Tutto diventa meraviglioso “con Dio”. Per questo, san Francesco è quello che più ha goduto delle creature del mondo, perché pensò sempre a lodare Dio per frate sole, per frate vento ecc. San Francesco, che la Chiesa ha celebrato in questi giorni, ci direbbe che siamo tutti fratelli, a cominciare dai profeti e da Gesù che si è fatto nostro fratello, e che ucciderli è un delitto contro l’umanità.
P. Fiorenzo Mastroianni