Giovanni 14,15-16.23b-26
In quel tempo Gesù disse: ” 15Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; 16e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, 23Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. 24Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. 25Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. 26Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.
Santo – qodes – vuol dire diverso, separato, assoluto, che però si espande e si comunica, così come il lievito è diverso ma comunica la sua diversità a tutta la pasta. Dio è Santo e fonte di ogni santità, perché si comunica attraverso la conoscenza e attraverso l’amore. Quale conoscenza, quale amore, quale fede? San Paolo chiama non-fede la sua credenza in Dio prima di conoscere Cristo. Semplificando potremmo dire che tutto ciò che credettero gli ebrei prima di Cristo non era vera fede, o era incompleta, perché mancava di molti elementi essenziali che solo Cristo ci ha rivelato e solo lo Spirito ci fa conoscere in pienezza. Paolo confessò che, prima di conoscere Cristo, pensava di operare il bene, e invece operava il male perché era “ignorante” della Verità che è Cristo: agnoòn epòiesa, cioè agivo per ignoranza, enapistìa, cioè all’oscuro della fede, senza la fede (1Tim 1,12). Cristo – secondo la lettera agli Ebrei – è l’autore della fede: tes pìsteos archegòn (Eb 12,2). La fede è quella che porta l’uomo ad adorare non un dio qualunque, ma il Dio di Gesù Cristo, che è uno e trino. La vera fede fa conoscere, amare e adorare Dio in quanto creatore (il Padre), ma anche redentore (Cristo) e santificatore (Spirito). La vera fede fa riconoscere Dio come Padre degli uomini, e gli uomini come suoi figli. La vera fede fa conoscere Dio come anima di un Corpo mistico, per cui tutto è ridotto ad Uno, che è divino per grazia. Tutto il cosmo attende questa redenzione, e geme fino alla sua realizzazione piena in Cristo. L’amore nasce dalla conoscenza, e la conoscenza si perfeziona con l’amore. Poiché lo Spirito santo è l’Amore, è Lui che perfeziona la nostra conoscenza di Dio, quella che ci rivelò Gesù. Il vangelo di oggi ci insegna proprio questo: se amiamo conosciamo Dio e lo serviamo osservando i suoi comandamenti. Chi non ama, non conosce Dio e non lo serve, e ignora i suoi comandamenti. I Dieci comandamenti furono una pedagogia per gli uomini dell’Antico Testamento, perché non ancora era stato riversato l’Amore di Dio sulla terra: ciò avviene con la Pentecoste. Una volta venuta la fede di Cristo, non c’è più bisogno di una Legge, perché l’Amore rende liberi, nel senso che induce a servire Dio per amore e non per la Legge. Chi ama non uccide, non per obbedire a una Legge, ma perché l’Amore non uccide, non ruba, non fa male a nessuno. Lo dice chiaramente san Paolo nella lettera ai Galati: elthoùses de tes pìsteos, oukèti upò paidagogòn esmen: una vola venutala fede, non siamo più sotto il pedagogo (Gal 3,25). E’ una delle tre intuizioni di Paolo: a) unità del piano di Dio; b) superiorità dello spirito sulla Legge; 3) libertà di chi crede. Ha qualche fondamento la visione di Gioacchino da Fiore, quando divise la storia in tre grandi epoche: del Padre, dalla creazione a Cristo, del Figlio, dal natale all’epoca di san Francesco, e dello Spirito santo, dall’età di san Francesco ad oggi e fino alla fine. Più che di tre epoche “dominate” dall’una o l’altra Persona della Trinità, si tratta di tre epoche in cui esse – una dopo l’altra – si rivelano maggiormente. Sembra quasi che Dio si sia dato oggi un nuovo Nome, e cioè Santo. A Suor Faustina Kowalska, Gesù insegnò la giaculatoria: Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale, dove Santo non è aggettivo ma sostantivo. Cominciò Maria a dire che “Santo è il suo Nome”. E Dio vuole che tutti – non più solo i Religiosi – siano “Santi”. Il popolo eletto di Dio, avverte san Paolo, non è il popolo ebraico, ma il popolo reso santo in Cristo. E quando diciamo “Tu solo il Santo” intendiamo solo che Dio è la fonte, ma la santità è la natura di Dio e di coloro che aderiscono a Lui.