Gv15, 26 Quando verrà il Consolatore che io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre, egli mi renderà testimonianza; 27 e anche voi mi renderete testimonianza, perché siete stati con me fin dal principio.16:12 Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. 13 Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future. 14 Egli mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve l’annunzierà. 15 Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà del mio e ve l’annunzierà.
1) Di Gesù, la teologia dice esplicitamente che è il rivelatore del Padre; non altrettanto esplicitamente dice che fu il rivelatore dello Spirito Santo. Il Padre era già conosciuto nell’Antico Testamento sotto molti titoli, come “Jahvè”, cioè Colui che è, Dio degli eserciti, Signore, Dio geloso, Dio onnipotente ecc., ma non era conosciuto come “Papà”. Quando Gesù usava questo termine, gli ebrei si scandalizzavano, perché pensavano che fosse un degradare l’Onnipotente. Lo Spirito Santo era ugualmente conosciuto nell’Antico Testamento, come Spirito del Padre (Ruah Elohim) e come Spirito di santità (Ruah aqqodèsh), ma non come “Dio-Persona- distinta dal Padre”. Fu Gesù a rivelare che lo Spirito è Persona e Maestro, ed è uguale al Padre e al Figlio se Gesù comandò di battezzare nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, cioè tre Persone uguali e distinte. Se Gesù rivelò l’essenza del Padre e dello Spirito, lo Spirito rivela chi è veramente Gesù. Nel vangelo che abbiamo letto, infatti, Gesù gli attribuisce la facoltà di testimoniare per lui: “darà testimonianza di me”. Che cosa può significare “dare testimonianza” se non far conoscere Gesù nella sua pienezza? Anche gli apostoli resero testimonianza di Gesù, perché lo conobbero, stando con Lui “fin dal principio” della vita pubblica di Gesù. Ma gli apostoli vissero poco e, sia durante la loro vita che dopo la loro morte, lo Spirito collaborò e collabora – fino alla fine del mondo – per far conoscere tutta la verità: di Gesù, di se stesso, dell’uomo, della Chiesa. Disse infatti Gesù: “Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà Lui, lo Spirito della Verità, vi guiderà a tutta la verità”, dopo averci resi capaci di “portarne il peso”!
Dunque, se Gesù ci rivelò la vera essenza dello Spirito Santo, lo Spirito Santo rivela la vera essenza Gesù, e aiuta la Chiesa a farlo conoscere come uomo-Dio, uguale al Padre, “strumento” del Padre nella creazione e nella redenzione, ecc. 2) Gesù rivelò anche che lo Spirito Santo sarebbe venuto sulla terra per stare con noi fino alla fine del mondo, per esercitare la funzione di Maestro della Chiesa. E si è dimostrato Maestro soprattutto nei grandi Concili ecumenici e nel Magistero infallibile dei Papi. Ad esempio già all’inizio della Chiesa ci fu chi – come i Doceti – negò che Gesù era veramente uomo, ma era una semplice apparenza umana. Ci fu chi – come Ario – negò che era veramente Dio, poiché ci fu un tempo in cui cui non c’era (secondo Ario). Ci fu chi – come Sabellio – disse che il Padre, il Figlio e lo Spirito erano tre modi diversi di presentarsi dello stesso Dio: come Padre nella creazione, come Figlio nella redenzione, come Spirito nella santificazione. Questa eresia fu chiamata “modalismo”. Ci fu chi – come Paolo di Samosata – disse che il Figlio non era generato, ma adottato dal Padre. Questa eresia fu chiamata “adiozionismo” Ci fu chi – come Nestorio – disse che la Madonna non era madre di Dio, ma solo madre di Cristo uomo. Ebbene, nei primi 4 Concili – Nicea, Costantinopoli, Efeso e Calcedonia – lo Spirito Santo mise le cose a posto, facendo definire tutta la verità così come oggi la conosciamo e insegniamo nella Chiesa una, santa, cattolica e apostolica. 3) Lo Spirito Santo presta la sua opera di santificazione attraverso i sacramenti, che il Concilio di Trento ridusse a sette, non più né meno. Lutero li ridusse a due: battesimo ed eucaristia. Lo Spirito Santo mostra la sua capacità di unire gli uomini nell’unico Corpo di Cristo attraverso la sua presenza nella Chiesa, così come fa l’acqua col cemento. 4)Noi oggi vogliamo ringraziare la Terza Persona della SS.ma Trinità per le meraviglie operate fin dall’inizio della creazione, quando diede forma e vita all’universo: senza la sua azione, sulla terra non ci sarebbero alberi, animali e uomini. Vogliamo ringraziare lo Spirito Santo perché parlò per mezzo dei profeti. Vogliamo ringraziarlo perché per la sua opera il Verbo si fece carne, e per la sua opera si fa Eucaristia, cioè cibo di vita eterna. La liturgia di oggi, tramite la prima lettura, celebra il momento della realizzazione della promessa di Gesù, cioè la discesa dello Spirito Santo sul primo nucleo della Chiesa radunata nel cenacolo: gli apostoli insieme con Maria. Come Dio-Figlio manifestò se stesso agli uomini facendosi carne, lo Spirito manifestò se stesso sotto la forma di vento e di fuoco. L’evangelista Luca, infatti, dice che venne all’improvviso un vento impetuoso, e apparvero delle lingue di fuoco che si posarono su ciascuno di loro. La discesa dello Spirito Santo portò tre effetti immediati: radunò molte persone presenti a Gerusalemme, provenienti da tutte le nazioni del mondo, diede agli apostoli di potersi esprimere nelle loro lingue, e trasformò gli apostoli in annunciatori coraggiosi ed efficaci della parola di Dio, tanto che subito convertirono 3000 persone a Cristo. Nella seconda lettura, san Paolo enumera le opere dello Spirito e le opere della carne. Lo Spirito Santo dona agli uomini la capacità di amare, di gioire, oltre la pace, la magnanimità, la benevolenza, la bontà, la fedeltà, la mitezza, il dominio di sé. Lo Spirito Santo è venuto a distruggere le opere della carne, che sono: fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere. 5) San Paolo inculca l’idea che lo Spirito santo, rivelatore e testimone di Cristo, rivela anche l’uomo all’uomo. Dice infatti Paolo che l’uomo fa le cose cattive elencate senza volerle fare, cioè agisce contro la sua natura fatta a immagine della santità di Dio. Lo Spirito Santo rivela all’uomo la sua vera natura, che è fatta per il bene e non per il male. Lo Spirito Santo rivela l’uomo all’uomo e inoltre gli dà come una nuova personalità. Come il Verbo divenne “vero uomo” per opera dello Spirito Santo, così ogni uomo diventa “vero uomo” per opera dello Spirito Santo. L’uomo, infatti, quando non cammina secondo lo Spirito – dice Paolo – fa le opere di satana, somiglia a satana, e non eredita il regno dei cieli. Quando l’uomo cammina secondo lo Spirito, fa le opere dello Spirito, si inserisce nel corpo mistico di Cristo, ed eredita la vita eterna. 6) Vogliamo oggi ringraziare lo Spirito Santo perché – come scrive Paolo – quel Padre che risuscitò Gesù dai morti “darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi” (Rm 8,11).
P. Fiorenzo Mastroianni