XV DOMENICA DEL T. O. – ANNO B
LETTERA (Marco 6,7-13): Gesù “chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti immondi. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone; né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche. E diceva loro: “Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro. Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demoni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano”.
ALLEGORIA: nella Bibbia i numeri hanno spesso un significato simbolico, come il 3 per indicare la perfezione celeste e così via; il 2 invece non sembra abbia mai avuto senso simbolico, e pertanto l’inviare i discepoli a due a due ha un significato solo letterale, ed esprime la volontà di Gesù che i due fossero di aiuto l’uno per l’altro. – Gli spiriti immondi sono gli spiriti infernali, ma simboleggiano anche ogni male da essi introdotto sulla terra. – Il bastone, come lo scettro e il pastorale dei vescovi, è simbolo del potere e, come la bacchetta magica, è simbolo del sapere; il bastone di Mosè fece scaturire l’acqua dalla roccia (ES. 17,6). Ma forse Gesù volle solo concedere uno strumento di appoggio nei lunghi viaggi apostolici, così come i sandali per i piedi. – Il divieto del denaro, della sacca, del pane, di due tuniche significa non solo e non tanto la povertà reale da praticarsi da parte dei seguaci di Gesù, ma soprattutto la fiducia piena nella divina provvidenza, nonché la proclamazione del diritto ad essere sostenuti da coloro che beneficiano del “lavoro” apostolico, secondo il detto: “chi lavora ha diritto alla sua ricompensa” (Lc 10,7). Scuotere la polvere dai piedi doveva essere una “testimonianza per loro” – non contro di loro (eis martùrion autòis) – in quanto essi andavano per dare e non per ricevere, non volendo da loro neanche la loro polvere. – I “molti demoni” (daimònia pollà) e i “molti infermi” (polloùs arròstous) significano l’enorme lavoro quotidiano per guarire il mondo dai mali spirituali e materiali.
MORALE: Gesù avrebbe potuto fare tutto da solo, liberare tutti gli indemoniati e guarire tutti gli infermi con un solo gesto. Ma volle coinvolgere i Dodici apostoli, perché un giorno Egli sarebbe tornato in cielo, ed essi avrebbero dovuto continuare la sua opera nei secoli. Pertanto, gli ordini impartiti ai Dodici, valgono anche per i suoi seguaci di oggi, sia per quanto riguarda la povertà, sia per il compito di predicare, di esorcizzare e di ungere di olio gli infermi. E comporta da parte dei destinatari l’obbligo dell’ascolto della loro parola, o altrimenti gli inviati si rivolgono ad altri scuotendo la polvere dai loro piedi. Forse oggi i Sacerdoti dovrebbero predicare di più e meglio, dedicarsi di più all’attività esorcistica e guaritrice, e gli uomini dovrebbero mostrare più fiducia e rispetto verso di loro, e sentire il dovere di sostenerli coi loro beni.
ANAGOGIA: vediamo un’anagogia, cioè una elevazione, dei semplici pescatori di Galilea nei potenti operatori di prodigi contro le malattie e persino contro satana. Anche queste attività, esercitate a vantaggio di tutti, miravano all’anagogia, ossia alla elevazione degli uomini dallo stato di schiavitù rispetto ai mali fisici e rispetto a satana, allo stato di figli di Dio, santi e liberi, all’unica condizione di credere e di convertirsi.
P. Fiorenzo Mastroianni