Il quel tempo 21a Cafàrnao subito Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, insegnava. 22Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi. 23Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, 24dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». 25E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». 26E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. 27Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!». 28La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.

Gesù volle fare un nuovo ed eterno patto con l’umanità, e volle portarci una dottrina nuova dal cielo, e perciò chiamò 12 uomini semplici, capaci di accogliere il vino nuovo, secondo il detto: vino nuovo in otri nuovi. Non solo, ma quella dottrina insegnata dall’unico Maestro, che è anche la Verità personificata, si rinnova fino alla fine dei secoli, sviluppandosi sotto l’azione dello Spirito, che introduce la Chiesa alla Verità tutta intera. Perciò i cristiani sono nel mondo i veri innovatori, patratores rerum novarum.
Il brano evangelico di oggi, tratto dal primo capitolo del vangelo di S. Marco, ci riporta alle prime battute della predicazione e delle attività di Gesù, e già la gente percepisce tre cose:
1) la novità della dottrina: non sappiamo che cosa diede questa percezione lì nella sinagoga  di Cafarnao; ma da altri brani del vangelo sappiamo che Gesù disse molte volte: “avete sentito dire, ma io vi dico” (circa l’occhio per occhio, circa il divorzio ecc.). La più grande novità fu quella di chiamare Dio “Padre” tenerissimo, in contrasto col Dio degli eserciti e punitivo dell’A.T. Ma anche la rivelazione di Dio uno e trino, l’amore verso i nemici, l’interpretazione della Legge a partire dall’uomo, poiché la legge è per l’uomo e non l’uomo per la legge; e infine che la legge è uguale per tutti, per le adultere come per gli adùlteri. In seguito i seguaci di Cristo saranno perseguitati come fautori di cose nuove.
2) l’autorità con cui Gesù insegna: mentre gli scribi e tutti gli altri insegnavano dottrine di altri, Gesù insegnava la Verità che conduce alla Vita; è strano vedere anche oggi come molti seguano fanaticamente dottrine umane, mentre i cristiani non seguano il vangelo, parola divina. Gesù disse: “Io sono la Verità”; “Chi segue me non cammina nelle tenebre”. Gesù accusava i Farisei di essere ciechi che guidano altri ciechi. Spesso i nemici gli chiedevano “Con quale autorità fai queste cose?”. La risposta era sottintesa: “Perché sono il Figlio di Dio”, come lo definì il Battista, la cui testimonianza veniva dal cielo, cioè dal Padre.
3) il potere sugli spiriti immondi e quindi su tutti i mali prodotti da lui (malattie, morte, disastri fisici e ambientali ecc.) che Gesù vinceva coi suoi miracoli. Su chi e su che cosa Gesù aveva ed ha autorità? “Mi è stata dato (dal Padre) ogni potere in cielo e in terra”.

Dunque, tutti gli esseri celesti e tutti gli esseri della terra gli devono obbedienza. Meglio accettare il giogo soave e leggero di Cristo, che la sferza di satana. Circa il miracolo operato nella sinagoga, osserviamo che, secondo Giovanni il primo  miracolo di Gesù avvenne a Cana. Marco invece, come primo miracolo narra questo della liberazione di un ossesso, e finisce il suo vangelo con la raccomandazione agli apostoli di cacciare i demoni, come segno dell’appartenenza a Lui. Marco insegna che l’uomo è sbattuto tra due poteri: quello di Dio e quello di satana. L’uomo è libero di scegliere se sottostare a Cristo che libera o a satana che domina. Ma non può fare a meno di scegliere. Sartre direbbe che “siamo condannati a scegliere”, perché anche il non scegliere è una scelta, e per di più sbagliata, perché Dio pretende che optiamo per Lui: non si può non scegliere! Gesù, “il santo di Dio”, è venuto a distruggere le opere di satana; è venuto a rovinare satana, il suo “principato”, e instaurare il “regno” di Dio. Gesù costringe satana a tacere, perché a Gesù non importa di essere noto a satana, ma gli interessa che lo conosciamo noi, affinché lo amiamo. Gesù scaccia satana, perché l’uomo è stato creato per essere la casa di Dio, non di satana, impuro, violento, omicida fin dall’inizio. In questo modo sfata definitivamente l’immagine di satana collaboratore di Dio nel tentare gli uomini in genere e Giobbe in particolare. Non mancano teologi che cercano di sottovalutare la presenza di satana nel mondo e il suo influsso deleterio sull’uomo, e cercano di attribuire solo all’uomo il male presente nel mondo. Ma, come affermava il Cardinale Ravasi – biblista – in una trasmissione televisiva, certi mali – come la distruzione di 6 milioni di ebrei – non sono spiegabili in base alla sola cattiveria umana. L’uomo, per quanto perverso, non arriverebbe mai a certe mostruosità senza l’apporto di una forza a lui

estranea. Però è vero che, l’attribuire tutto al diavolo è un modo per deresponsabilizzare se stessi. Infatti, spesso, il diavolo siamo noi!…
P. Fiorenzo Mastroianni
  • come affermava il Cardinale Ravasi – biblista – in una trasmissione televisiva, certi mali – come la
    distruzione di 6 milioni di ebrei – non sono spiegabili in base alla sola cattiveria umana. L’uomo,
    per quanto perverso, non arriverebbe mai a certe mostruosità senza l’apporto di una forza a lui
    estranea.
    Però è vero che, l’attribuire tutto al diavolo è un modo per deresponsabilizzare se stessi.
    Infatti, spesso, il diavolo siamo noi!…
    P. Fiorenzo Mastroianni

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