In quel tempo Gesù disse a Giuda, non l’Iscariota 23: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. 24Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.25Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. 26Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto. 27Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. 28Avete udito che vi ho detto: «Vado e tornerò da voi». Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. 29Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate.

Ogni nuova ideologia cerca di tirare Gesù dalla sua parte, persino gli atei. Una teologa tedesca ha detto che se Gesù vivesse oggi sarebbe ateo. Per i marxisti Gesù è un rivoluzionario sociale, che ha tolto ai ricchi e ha dato ai poveri. Per i fascisti è uno che vuole l’ordine, l’osservanza della legge. Per qualche biblista Gesù vuole una rivoluzione pacifica, per altri vuole una rivoluzione armata. Per altri ancora fu solo un asceta che amava la solitudine ed il silenzio. Ognuno proietta in Gesù limmagine di se stesso, i propri sogni, le proprie aspirazioni. Ma Gesù va oltre tutte queste immagini umane, per le quali non era necessario che fosse venuto dal cielo. Venendo dal cielo, Gesù ha portato sulla terra un messaggio che supera le aspirazioni umane; un messaggio che, se recepito, serve a trasformare l’uomo in un essere divino. L’apice del messaggio evangelico è: “Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro che è nei cieli”. E lo strumento per realizzare ciò è la prassi dell’amore oltre i limiti della natura umana, spingendola a fare del bene a chi ci fa del male, ad amare persino i nemici, a dare la vita per i propri amici. Gesù chiama “mondo” il complesso di quegli uomini che non intendono accettare il suo messaggio celeste, e vogliono restare coi piedi sulla terra, vivendo secondo criteri e istinti umani. Ma avverte che chi non si adegua al suo messaggio celeste non può far parte dei suoi discepoli, della sua Chiesa, di coloro che avranno una vita eterna, di coloro che vedranno il volto di Dio. Il motivo per cui gli uomini fanno l’una o l’altra scelta non è la predestinazione da parte di Dio, ma dipende dal libero arbitrio; e la scelta non è innocua, perché colui che non sceglie la perfezione subirà una condanna alla dannazione eterna, lontana da Dio. Ecco perché Gesù disse: “Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più”. Coloro invece che accettano di vivere secondo il messaggio portatoci dal cielo, già sulla terra vivono in Dio e Dio vive in loro; e il loro cuore, la loro intelligenza riceve illuminazioni soprannaturali dovute alla inabitazione dello Spirito Santo, che ricorda loro tutti gli insegnamenti superiori di Gesù, li chiarisce, rendendoli comprensibili agli uomini fatti di terra. Il segno che distingue il discepolo di Cristo dagli altri che sono del mondo, è una caratteristica “pace” che è dono di Cristo, e non ha nulla che fare con quella di cui parla il “mondo”. La pace del mondo è assenza di guerra, ma è basata sul timore della guerra, per cui si autodistrugge: il timore distrugge la pace! La pace di Cristo fuga ogni timore; è interiore, e ce l’ha anche chi vive immerso nella guerra fatta di armi o di aggressioni morali esterne – ad esempio l’odio altrui – e persino interne. Infatti Gesù sudò sangue e tuttavia aveva e donava la “sua” pace e la sua gioia. A conclusione, Gesù – parlando nelle piazze, nelle sinagoghe, nel tempio – gridò la sua proposta di salvezza e di fuga da questo mondo; la gridò “dai tetti”, in modo che nessuno possa dire di essere stato eslcuso dal suo messaggio. E invita ciascuno, il Figlio di Dio disceso dal cielo, a seguirlo, senza resistenza alcuna, come fece Paolo per un pò di tempo, ma poi si accorse che era duro ricalcitrare contro il pungolo della chiamata divina, e si convertì. Convertiamoci finché abbiamo il tempo, perché passa la scena di questo mondo, e vivranno di vita piena solo coloro che rinunziarono al “mondo” per vivere di Cristo; rinunziarono a una “esistenza mediocre, annacquata, inconsistente”, come dice Papa Francesco, per vivere una vita degna di Dio! Vita – questa – quasi sempre nascosta alla storia, apparentemente vuota ma piena di amore, dell’operaio cristiano che fatica per portare il pane a casa, dell’ammalato, di “religiose anziane che continuano a soffrire”, come ricorda lo stesso Papa, mentre “il mondo” gode. Le “beatitudini” evangeliche, dei poveri, dei puri, dei pacificatori, non hanno nulla in comune con la pazza gioia del “mondo”.

P. Fiorenzo Mastroianni OFM Capp

Richiedi una richiamata

    Il nostro team si metterà in contatto il prima possibile per discutere le tue esigenze.

    Chiamaci oggi

    Siamo qui per tutte le esigenze della tua chiesa!