• In quel tempo 11lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samaria e la Galilea. 12Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza 13e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». 14Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati. 15Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, 16e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano. 17Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? 18Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». 19E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!»
  • MENTRE ANDAVANO (en to upàghein)Luca narra che 10 lebbrosi si sentirono guariti mentre andavano dai sacerdoti, come aveva ordinato Gesù. La guarigione sta al centro di un “triangolo”: Gesù, i lebbrosi, i sacerdoti. Non sappiamo il vero motivo per cui Gesù mandò i lebbrosi dai sacerdoti; forse perché li dichiarassero guariti – secondo la legge – e così rientrare in società. Ma la prima cosa che si presenta alla riflessione è il fatto che i lebbrosi obbedirono a Gesù mentre non erano ancora guariti: perché andare – allora – dai sacerdoti? E fu così che, “mentre andavano”, si sentirono guariti, evidentemente da Gesù. La seconda riflessione ci induce a chiederci: e se i lebbrosi non fossero andati? Risposta: non sarebbero stati guariti, perché il miracolo richiede alcune condizioni stabilite da Dio: se il Generale Naaman non si fosse bagnato sette volte nel Giordano, non sarebbe guarito dalla lebbra; se i servi non avessero riempito di “acqua” le anfore, non avrebbero attinto l’ottimo vino; se il fanciullo non avesse donato a Gesù i 5 pani, Gesù non avrebbe sfamato 5000 persone; se Maria non avesse detto sì alla proposta dell’Arcangelo, non sarebbe diventata la Madre di Dio; se Giuseppe non avesse obbedito al comando di prendere in sposa Maria, non sarebbe diventato padre putativo del Signore; se i Dodici non avessero seguito Gesù, non sarebbe diventati “I Dodici Apostoli”. Anche oggi, alcune persone ricevono miracoli di guarigione e di conversione perché vanno a Lourdes, a Fatima, a Medjugorje: se non fossero andate, non sarebbero guarite o convertite! Ciò conduce alla terza riflessione: se io non collaboro con Dio, Dio è impotente. Diceva sant’Agostino: “Chi ti ha creato senza di te, non ti salva senza di te”. E un proverbio suona così: “Aiutati che Dio ti aiuta”. Cioè, se il cristiano non fa la sua parte, pregando, andando i chiesa, ricevendo i sacramenti, spera inutilmente di salvarsi l’anima. Una quarta riflessione riguarda la gratitudine. L’evangelista Luca sottolinea che i lebbrosi, mentre andavano dai sacerdoti, si sentirono guariti, ma uno solo sentì nel cuore la gratitudine verso Gesù che lo aveva guarito, e si mise sulla strada del ritorno per ringraziare Gesù. C’è da supporre che gli altri nove erano ebrei osservanti, e tuttavia non ringraziarono; solo il lebbroso samaritano, ritenuto non osservante, rifece la strada già percorsa per tornare alla fonte della grazia, che ama e guarisce tutti, senza distinzione di persone. Gesù è sensibile al nostro ringraziamento: ringraziamolo spesso perché ci ha creati, ci ha redenti, ci assiste e ci aiuta ogni giorno a vivere. Ma è lecita un’ultima riflessione, relativa all’apparente inutilità dei sacerdoti, di cui Gesù riconosce il ruolo insostituibile secondo la legge, poiché senza il loro attestato di guarigione, non si poteva rientrare in società. Essi, però, sono nominati, ma non fanno nulla. Se non fecero nulla, perché Gesù li mandò dai sacerdoti? Quei sacerdoti veterotestamentari, simboleggiavano per caso i sacerdoti neotestamentari che, celebrando i sacramenti, sembrano anch’essi non produrre nulla? Niente è scritto a caso nella Bibbia, e possiamo ritenere che i sacerdoti stabiliti da Gesù nella sua Chiesa, non sono essi che salvano gli uomini; né la materia dei sacramenti, come l’acqua del battesimo o l’olio della cresima, producono la grazia, ma la trasmettono, perché la grazia è Dio soltanto. Il triangolo Dio-uomo-sacerdoti è importante per la salvezza, perché così ha stabilito Dio. Dio è la punta di diamante del triangolo, e tuttavia, come già accennato, Dio non fa nulla senza la nostra collaborazione. “Andare verso i sacerdoti” significa andare verso la salvezza totale: fare quello che dicono, come ordinò Gesù, ci ricolloca nella società civile come uomini sani nella mente e nel cuore, perché essi annunciano una dottrina che non è loro ma di Cristo-Verità; e ci inserisce nel Corpo mistico della Chiesa, che è Cristo-Vita e Via, perché attraverso di essi Sacerdoti – come un giorno attraverso Maria – Dio ci assume in sé facendoci diventare santi nello spirito, tramite il battesimo, la confessione, la Comunione e gli altri sacramenti. San Francesco non considerò la pochezza ma la grandezza dei Sacerdoti, e baciava le loro mani che consacravano e donavano agli uomini il Corpo di Cristo. P. Fiorenzo Mastroianni Ofm Cap

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