In quel tempo Gesù 36vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. 37Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! 38Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!». 1Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità. 2I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello; 3Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; 4Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, colui che poi lo tradì. 5Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; 6rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. 7Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. 8Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date.

Il brano evangelico di questa XI Domenica del Tempo Ordinario ci presenta un Gesù che tasta il polso dei fratelli e li trova stanchi e sfiniti. Un Gesù che scopre anche il motivo di ciò: la mancanza di una guida valida e sicura rendeva gli uomini come pecore senza pastore. Ciò è strano perché gli ebrei si vantavano di avere Dio come pastore, un Sinedrio attento a confezionare leggi e a controllarne l’osservanza, e persino una tribù di Leviti attenti alle liturgie e alle feste settimanali, mensili e annuali. Evidentemente era tutto un apparato esterno che non nutriva il cuore dei fedeli, i quali notavano le differenze tra i loro pastori e Gesù: Gesù insegnava con autorità e si occupava dei loro bisogni spirituali e fisici. Sembra persino che Gesù sia più attento ai corpi che alle anime, e più preoccupato dei problemi sociali che dei problemi spirituali. Fatta la diagnosi, Gesù non si limitò a dare la ricetta per rafforzare le pecore stanche, ma offrì i rimedi per ciascun bisogno degli uomini. Gesù non istituì l’IMPS – con la M al posto della N – cioè l’Istituto Mondiale di Previdenza Sociale; ordinò però ai suoi Apostoli di mettersi a disposizione gratuita degli ammalati fisici e psichici, e comandò persino di allontanare satana e di risuscitare i morti, ciò che l’Istituto Nazionale non fa. Oggi Gesù volge l’attenzione prima agli infermi, cioè a coloro che hanno solo la febbre, come fece lui con la suocera di Pietro; poi agli ammalati gravi come i lebbrosi, che Gesù guariva a torme, fino a 10 in una sola volta, e infine risuscitare i morti, come fece lui con Lazzaro e con il figlio della vedova di Naim. Detto – però – questo, dobbiamo sventare alcuni facili equivoci: Non è vero che Gesù si preoccupava prima dei corpi e poi delle anime. Non a caso il primo ordine che diede agli apostoli fu quello di “predicare” il vangelo dell’amore. L’uomo ha bisogno anzitutto di amare e sentirsi amato. Predicare che Dio è Padre-Madre, e che tutti noi siamo fratelli. “Venite a me – diceva Gesù – voi che siete stanchi e oppressi, e io darò ristoro alle vostre anime”. Neanche risulta che Gesù e gli apostoli guarivano tutti e sempre. Gesù non prendeva soldi per operare miracoli e ordinò ai suoi di non prendere soldi, ma richiese sempre e solo la fede. Prima di operare un miracolo, Gesù chiedeva: “Credi tu che io possa fare questo?”. Non a caso – come già detto – nell’elenco dei compiti appare al primo posto la predicazione, la quale suppone l’ascolto, senza di cui è difficile ottenere i miracoli da Gesù e dagli apostoli. Nella prima Lettura abbiamo ascoltato le parole di Dio al popolo israelita al tempo di Mosè: “Voi stessi avete visto ciò che io ho fatto all’Egitto e come ho sollevato voi su ali di aquile e vi ho fatti venire fino a me. Ora, se darete ascolto alla mia voce e custodirete la mia alleanza, voi sarete per me una proprietà particolare tra tutti i popoli; mia infatti è tutta la terra! Voi sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione santa”. Questa era l’antica alleanza. Gesù ne instaurò l’ultima ed eterna, e ci ripete le stesse parole: “Se darete ascolto alla mia voce e custodirete la mia alleanza”… Ma basta la fede? Neanche la fede opera sempre e dovunque il miracolo, a motivo del male generalizzato che infetta la terra. Dio non può mettersi appresso a noi per aggiustare ciò che noi roviniamo. I miracoli di Gesù e degli apostoli restano solo dei “segni”, come per dirci: “vedete che Dio può liberarvi da tutti i vostri mali. Ma dovete finirla di produrli coi vostri peccati”. Dio, Gesù, gli apostoli, la Chiesa, si attendono che tutti gli uomini si convertano, e solo allora il mondo guarirà da tutte le sue malattie. Crediamo noi in questo? Non possiamo non aggiungere un’ultima osservazione: i peccati degli uomini vengono perdonati da Dio. Ma è dignitoso pagare per i peccati commessi. Per questo morì Gesù, e per questo cerca persone generose disposte a prendere la croce e ad affiancarsi a lui nel redimere il mondo. Impariamo – allora – a dire come Gesù: “Padre, se è possibile, allontana da me questo calice; tuttavia non si faccia la mia volontà, ma la tua”.

  • P. Fiorenzo Mastroianni.

Richiedi una richiamata

    Il nostro team si metterà in contatto il prima possibile per discutere le tue esigenze.

    Chiamaci oggi

    Siamo qui per tutte le esigenze della tua chiesa!